Translate

martedì 30 ottobre 2012

Lavoro classi seconde

Analizza le seguenti immagini sacre
 con il metodo appreso in classe
 
Immagine 1

 Immagine 2
Immagine 3


Holy ween

Dal 31 Ottobre al 2 Novembre cambia la tua foto profilo su Facebook. Scegli un santo che più ti piace e mettilo come foto profilo. Approfondiscine la storia e la vita.

Per chi crede è un modo di festeggiare la festa di tutti i santi, convinti che più forte della morte è l'amore!!!
Come i santi alla sequela di Gesù anche noi siamo destinati alla vita che vince la morte.

Per chi non crede è un modo per valorizzare la nostra cultura e la tradizione religiosa che ha reso grande il nostro paese.




http://www.sentinelledelmattino.org/proposte-per-la-nuova-evangelizzazione/holyween/

venerdì 5 ottobre 2012

Classi seconde > Buon Samaritano e opere di misericordia.

Vangelo del Buon Samaritano


25Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27Costui rispose: « Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28E Gesù: «Hai risposto bene; fa questo e vivrai».
29Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30Gesù riprese:
 «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».


Leggi il Vangelo e osserva l'immagine


Matteo 25,31-46
31Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».


Opere di MIsericordia, scuola veneta, inizio 1600 Bassano




Il Cristianesimo insegna a vedere Dio nel volto dell'altro, anche quando l'altro non è un amico.
Cosa noti nella parte bassa del dipinto?
Chi è il prossimo?
Come erano i rapporti tra cristiani Veneti e Mussulmani Turchi in quel periodo?
Cosa vuol dire l'autore con questo dipinto?

 OPERE DI MISERICORDIA
 Dar da mangiare agli affamati.
Dar da bere agli assetati.
Vestire gli ignudi.
 Alloggiare i pellegrini.
 Visitare gli infermi.
 Visitare i carcerati.
Seppellire i morti.


(CCC 2443-2449 ;    2462-2463)


mercoledì 26 settembre 2012

Classi Seconde - Padre Misericordioso









Luca 15,11-32
11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 13 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 17 Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 19 non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. 20 Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21 Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. 22 Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. 23 Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26 chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 27 Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 28 Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 29 Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 31 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questotuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».


Gesù rivela il vero volto di Dio che è Padre pronto a tutto per i suoi figli.


Rembrant
La scena raffigura la conclusione della vicenda, ovvero il perdono del padre nei confronti del figlio pentito della propria condotta. Il giovane, vestito di stracci logori, è in ginocchio dinnanzi al padre, di cui ha sperperato le sostanze. L'anziano lo accoglie con un gesto amorevole e quasi protettivo. Sulla destra, osserva la scena un personaggio identificato col figlio maggiore, mentre sullo sfondo si distinguono due figure non ben identificate.
La luce scivola dai personaggi secondari per soffermarsi sulla scena principale e catturare così l'attenzione dell'osservatore, che si trova con gli occhi alla stessa altezza del figlio pentito, come se il pittore volesse suggerire un'identificazione tra finzione e realtà. Tuttavia, il particolare forse più importante di questo quadro, sono le mani del Padre misericordioso; se le si osservano attentamente possiamo notare che non sono uguali, ma sono una maschile ed una femminile. In questa rappresentazione non sono presenti donne poiché il "Padre misericordioso" che è il Dio che accoglie tutti, specialmente i peccatori redenti, non è solo il "nostro" Padre ma è anche la "nostra" Madre, Lui è il tutto.
Altro particolare notevole sono gli occhi del Padre, occhi di cieco; il Padre, Dio che ama l'uomo, ha consumato gli occhi nel guardare l'orizzonte in attesa del ritorno del figlio.
Il Dio misericordioso, immaginato da Luca e mirabilmente rappresentato in questo capolavoro di Rembrandt, rappresenta un salto impressionante nella modernità; la loro visione mistica contempla un Dio che perdona chi ha il coraggio di chiedere perdono invitando ad una visione più umana di religione. Al figlio maggiore, infatti, non basta aver "servito" il Padre, se non si rende conto di essere veramente "fratello" del peccatore (lo chiama "questo tuo figlio" nel dialogo col Padre) e se non riesce a cogliere la conversione ed il perdono per quello che è: un'occasione di festa per il ritorno alla vera vita.
[fonte : wikipedia]


Catechismo Chiesa Cattolica
«Dio è origine primaria di tutto e autorità trascendente, e al tempo stesso, è bontà e sollecitudine d'amore per tutti i suoi figli. Questa tenerezza paterna di Dio può anche essere espressa con l’immagine della maternità, (Is 66,13; Sal 131,2) che indica ancor meglio l’immanenza di Dio, l’intimità tra Dio e la sua creatura.

Il linguaggio della fede si rifà così all’esperienza umana dei genitori che, in certo qual modo, sono per l’uomo i primi rappresentanti di Dio. Tale esperienza, però, mostra anche che i genitori umani possono sbagliare e sfigurare il volto della paternità e della maternità.
Conviene perciò ricordare che Dio trascende la distinzione umana dei sessi. Egli non è né uomo né donna, egli è Dio. Trascende pertanto la paternità e la maternità umane, (Sal 27,10) pur essendone l’origine e il modello (Ef 3,14; Is 49,15): nessuno è padre quanto Dio».